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I vescovi ed arcivescovi a Medjugorje ed a proposito di Medjugorje

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I vescovi a Medjugorje ed a proposito di Medjugorje, IV

La visita del vescovo Austriaco

Sempre più spesso a Medjugorje giungono anche alti prelati. All'inizio di dicembre è venuto l'arcivescovo di Salisburgo, Monsignor Georg Eder. La sera prima della sua partenza gli abbiamo chiesto di rilasciare una dichiarazione. A proposito delle sue impressioni tra le varie cose ha detto:

"Ho sentito parlare degli avvenimenti di Medjugorje non molto tempo dopo il loro inizio. Negli ultimi tempi si parla molto di apparizioni e come vescovo quasi ogni settimana sento parlare di apparizioni, visioni e dichiarazioni. Devo dire che durante il periodo del comunismo in Jugoslavia sono spesso venuto in vacanza in Istria, ma non sono mai andato più a sud, sebbene potessi farlo. Non c'era nulla che mi stimolava a farlo. Poi mi sono sempre più spesso posto una domanda: perchè questi messaggi così semplici che continuano a ripetersi? Sempre questo invito alla preghiera, al digiuno, al pentimento, alla preghiera per la pace. Mi sono detto: tutto questo deve avere un senso. Cosa fa una madre, come educa i suoi figli? L'ho vissuto anche a casa: ripete sempre le stesse cose, spesso ha detto io sono con voi! Così come io non posso smettere di dire: pregate o fate questo, anche Maria a Medjugorje si comporta nello stesso modo. Ella parla sempre allo stesso modo ai ragazzi che ora sono diventati persone adulte. E cos'altro dovrebbe fare un parroco nella sua parrocchia? Egli invita sempre alla preghiera. Una volta Giovanni Paolo II ha detto che i sacerdoti devono essere i primi a pregare e ad insegnare a pregare. Maria, come una brava Madre, lo fa. Ella insegna a pregare e lo fa in modo molto semplice. Devo dire che per me vale davvero la parola di Cristo come segno distintivo: Li riconoscerete dai loro frutti!

Le mie impressioni qui non sono sorprendenti. So che i gruppi vengono spesso da Salisburgo a Medjugorje, che continuano a creare gruppi di preghiera e che ci sono sempre più persone che dicono: "A Medjugorje ho avuto la vocazione! Penso: noi dimentichiamo tre cose che si trovano a Medjugorje: pentimento, conversione e vocazione. In Austria attendiamo inutilmente queste cose. Di conversione non si parla neppure più perchè la gente non ne ha bisogno; la confessione da noi si sta spegnendo, fatta eccezione per i santuari e le chiese dove si vive e si cerca questo sacramento; le vocazioni spirituali diminuiscono sempre più. A Medjugorje tutto questo avviene di continuo: confessioni, conversione e vocazione spirituale!

Mi chiedo questo: cosa dobbiamo fare perchè qualcuno si converta? Spesso ho detto ai componenti di associazioni popolari che nei loro programmi manca la conversione. Siamo forse noi quelli che non hanno bisogno della conversione, come dice Gesù nel Vangelo. La conversione viene meno, si perde la confessione, ci sono sempre meno vocazioni spirituali. Ci chiediamo come sia possibile mantenere i seminari. A Medjugorje si trova tutto questo, troviamo proprio quello che da noi manca.

Ho ancora un altro desiderio: che qui ci sia pace tra i francescani ed il vescovo e che Medjugorje possa davvero svilupparsi come Maria desidera. Io credo nella veridicità di Medjugorje. Ci credo già da tempo. Volevo venire a vedere. Quando i pellegrini mi hanno chiesto di venire con loro a Medjugorje ho risposto: Io da tempo sono più vicino spiritualmente a Medjugorje di altri! Le mie impressioni si sono rinsaldate grazie alla semplicità dei veggenti e del programma serale. Tutto è conforme allo spirito della chiesa, molto, molto semplice ed allo stesso tempo c'è tanta devozione, molta fede e, al di sopra di tutto, un forte desiderio di conversione e reale rinnovamento."

La visita del vescovo americano

Come avevamo annunciato nel precedente numero del Press Bulletin, il vescovo ausiliario di Portland, nello stato americano dell?Oregon, e parroco di St. Mary?s Corvallis, monsignor Kenneth Steiner, per la prima volta è veuto in visita privata a Medjugorje dal 7 al 12 novembre 1998.

Ecco cosa ha detto a proposito delle sue impressioni su Medjugorje:

?La gente è ansiosa di scoprire una dimensione spirituale nella propria vita che la televisione, il secolarismo ed il materialismo uccidono e molte persone hanno davvero perso questa dimensione. Venendo a Medjugorje i pellegrini scoprono tale dimensione spirituale e tornando a casa aiutano gli altri a prenderne coscienza. E? davvero un miracolo quello che qui la gente vive e porta con sé, nelle proprie famiglie e comunità parrocchiali. Molti non possono venire qui per vari motivi e quindi hanno bisogno di testimoni che li aiutino a scoprire la pace interiore ed a trovare Dio. Parecchie persone tornando a casa prendono coscienza di quello che Dio ha donato loro qui e posso dire la stessa cosa anche a proposito d me stesso. Anch?io ho acquisito maggiore consapevolezza della presenza di Dio nei sacramenti, nella Chiesa, nelle Sacre Scritture e negli uomini in genere.

A Medjugorje ho ricevuto una nuova motivazione spirituale. Qualcuno forse pensa che noi vescovi e sacerdoti non abbiamo bisogno di questo rinnovamento, ma non è vero, perché anche per noi questo rinnovamento èindispensabile. Ho incontrato molti sacerdoti che sono venuti a Medjugorje e qui hanno compreso meglio il significato della propria vocazione. Questo è quanto io ripeterò continuamente a me stesso. Dirò alla gente che Medjugorje è un luogo nel quale recarsi per rinnovare la propria fede. Qui ho incontrato tanta gente con una fede profonda e che prega con fervore. Ho capito che le persone, nonostante le pesanti sofferenze, sono rimaste fedeli a Dio.

Qui ho riscoperto Dio e questa è una prova della presenza della Madonna in tale luogo. E? proprio questo il suo compito. A volte la gente viene qui per cercare Maria ed invece trova Dio. Questo è un suo desiderio poiché Ella non vuole niente per sé, ma fa di tutto perché gli uomini conoscano meglio suo Figlio Gesù. La Madonna vuole diffondere la pace di Dio in mezzo agli uomini, in mezzo ai suoi figli.

Io invito tutte le persone che vengono qui a diventare un esempio per gli altri al loro ritorno a casa. Possano essi diventare un richiamo alla pace, alla preghiera ed alla conversione. Chiunque venga qui ha già incontrato qualche altra persona che gli ha fornito una testimonianza favorevole su Medjugorje e che gli ha dimostrato come la sua vita sia cambiata in meglio. Tutti noi dobbiamo essere testimoni ed evangelizzare gli altri. E? questa la nostra missione: portare agli uomini la lieta novella di Dio che salva. Dobbiamo portare Gesù e la Madonna in questo mondo ed aiutare gli uomini a capire che la vita in Dio è necessaria a questo mondo e ad ognuno di noi. Dobbiamo essere testimoni per coloro che Dio ha mandato nella nostra vita.

Io pregherò per voi tutti. Dio vi benedica.?

La visita di due vescovi di Haiti

Dal 16 al 23 novembre, insieme ad un gruppo di 33 pellegrini, a Medjugorje sono venuti in visita anche 2 vescovi di Haiti: Louis Kebreau, vescovo di Hinche, e Joseph Lafontant, vescovo ausiliario della capitale di Haiti. In occasione di questa visita, monsignor Louis Kebreau ha detto quanto segue a proposito delle sue impressioni:

?Molte persone ci hanno parlato di Medjugorje. Ci hanno inviato libri, foto, medagliette e video. Tutti e due noi abbiamo un amico comune in America che ci ha informato su tutto quello che qui accade. Questo amico ci ha offerto anche questo viaggio. Abbiamo accettato ed eccoci qui a Medjugorje.

Io vivo Medjugorje con fede. Nel Vangelo leggiamo che Gesù si reca a Nazaret e legge nella sinagoga. Molti si stupiscono per le sue parole, alcuni protestano dicendo di conoscere la sua famiglia, sua madre e suo padre. Io credo che sia necessario venire qui, trovare il tempo, vedere, vivere la fede. In tal modo potremo conoscere Medjugorje. Non è facile parlare di Medjugorje. Si tratta di un?esperienza profonda, intima, personale. Qui si sperimenta la pace interiore, la riconciliazione. Si scopre facilmente la vera fede cristiana. Per me questo è un momento di rinnovamento. Per dirla con parole semplici, bisogna venire qui, vedere, incontrare ed ascoltare le persone, bisogna andare sui monti, partecipare al programma serale, trovare il tempo per una preghiera personale in silenzio. Ho esperienze personali di riconciliazione con me stesso. In tutti noi esiste una parte che non conosciamo, una parte pagana. Poiché si tratta di liberazione interiore, di riconciliazione, talvolta è possibile avvertire in modo più forte gli attacchi di satana, ma si trova anche la forza. La Vergine Maria porta con sé una luce che ci aiuta a vedere il suo cammino ed a comprendere meglio il nostro compito. Ella ci segue lungo il nostro cammino e vuole guidarci fino alla vita con Dio. Medjugorje ci apre davvero la strada alla Santissima Trinità. E? questo quello che fa Maria qui ed io le sono grata.?

In occasione della sua prima visita anche Monsignor Joseph Lafontant tra le altre cose ha detto:

Sono quasi dieci anni che sento parlare di Medjugorje. Mi interessava sempre più e così ho accettato di partecipare a questo pellegrinaggio. Soprattutto perchè c'è anche monsignor Louis.

Io mi sono spesso recato in pellegrinaggio a Fatima, a Lourdes ed in altri luoghi. Qui ho notato una grande differenza rispetto a quei luoghi. Non ci sono stereotipi, è tutto diverso rispetto agli altri posti. Ognuno vive le proprie esperienze personali, sebbene si trovi in mezzo a molta gente. La cosa che stupisce è che chiunque viene qui come pellegrino è disposto ad accettare tutto.

L'incentivo principale che mi ha spinto a venire a Medjugorje è stato la visita del veggente Jakov Colo a settembre. Molte persone vi hanno partecipato. Proprio allora ho preso coscienza di quanti fedeli ad Haiti conoscano Medjugorje. Egli si è incontrato con i fedeli in due chiese. Durante la sua permanenza è stato evidente il desiderio di riconciliarsi con se stessi e con gli altri. C'erano molte persone che in quei giorni chiedevano di confessarsi, molte più del solito. Io ho partecipato ad entrambi gli incontri. Durante uno di questi ho celebrato la Messa, mentre l'altra è stata celebrata da monsignor Louis. E' stata una vera esperienza di fede. La venuta qui lo ha confermato. Tutti hanno bisogno di questa esperienza: si tratta di un'esperienza di conversione, di ritorno a se stessi ed a Dio, come esperienza di riconciliazione con gli altri. La Madonna aiuta tutti i suoi figli a trovare loro stessi. La Vergine vuole sentire, toccare e guidare tutti. Nel profondo di se stessi nessuno si sente forzato e la libertà viene profondamente rispettata. Un croato che vive in America all'aeroporto mi ha detto che all'inizio non credeva, ma che venendo qui aveva trovato la pace e da allora crede nella presenza della Madonna. Ora lo capisco. Qui la gente trova la pace e si riconcilia.

Entrambi i vescovi hanno concluso la conversazione con le seguenti parole:

"Che la benedizione di Dio e la protezione della Regina della pace vi accompagnino."

La visita dei vescovi

Nel mese di ottobre 1998 sono venuti in visita a Medjugorje anche due vescovi, uno brasiliano e l'altro polacco. Quest'ultimo è monsignor Albin Malysiak che ha 81 anni, come egli stesso dice, e lavora come fa da 15 anni. Interessante è la sua collaborazione con il Santo Padre Giovanni Paolo II per 20 anni. A proposito di questo periodo della sua vita dice:

"Anche dopo che è diventato Papa siamo rimasti amici e ci incontriamo per quanto possibile. Ad esempio, sarò con il Papa all'inizio di novembre di quest'anno e nuovamente all'inizio di marzo del prossimo anno. Per dieci anni ho collaborato con lui come parroco e professore di teologia e per dieci anni come vescovo ausiliario. Lavorare con lui è stata per me una grande gioia. Si tratta di un grande uomo, onesto e sincero. Ha sempre avuto una grande comprensione per gli altri. E' stato docente presso l'università cattolica di Lublin. Ha insegnato etica sociale e si è occupato della problematica dei poveri e degli abbandonati. Sono sempre stato un suo stretto collaboratore. Insieme abbiamo sofferto a causa del comunismo e questo ci ha uniti in modo particolare.

Sebbene la visita di Monsignor Malysiaka a Medjugorje sia stata privata, egli ha detto quanto segue in merito alle proprie impressioni:

"Verrò molto volentieri qui, quando la Chiesa riconoscerà Medjugorje, poichè tutti noi aspettiamo la posizione ufficiale del Vaticano. Io personalmente ritengo che i veggenti abbiano apparizioni reali. Ne ho incontrati alcuni. Stamattina ho visto Vicka: è così felice ed ispira pace. Credo che questo sia un luogo di apparizioni, ma innanzitutto si tratta di un posto di grande preghiera. E' questo che mi ha colpito in modo particolare. Sono stato sul Krizevac, ho visto molte persone pregare in modo davvero devoto ed in raccoglimento dinanzi alla croce. Ho contato un gruppo. C'erano 70 persone sedute attorno alla croce sui sassi e pregavano in silenzio. Era pomeriggio e faceva molto caldo, ma il caldo non li infastidiva. Il silenzio e lo spirito della preghiera mi hanno ispirato e tornerò a casa con l'immagine nel cuore di costoro che pregano.

Ammiro i francescani che qui operano, sono sempre con la gente, pregano con loro e sono a disposizione per colloqui e confessioni. Mi chiedo dove trovino tanta forza. In chiesa si sente la preghiera del popolo. Quando abbiamo recitato insieme il Padre Nostro è stato meraviglioso udire tutte quelle lingue pregare all'unisono ed anche la lingua polacca si distingueva in modo spiccato. Mi fa piacere che vengano molti pellegrini con i sacerdoti.

In Polonia parlerò di Medjugorje. Parlerò della devozione e della fede di coloro che ho incontrato. Ne parlerò durante i miei incontri con la gente e nelle omelie. In Polonia si parla già molto di Medjugorje ed è per questo motivo che sono venuto.

Alla fine vorrei dire anche questo: sono ispirato dall'opera dei francescani a Medjugorje. Per quanto riguarda la devozione mariana, mi fa piacere vedere che sono fedeli alla dottrina della Chiesa ed agli inviti del Santo Padre. L'amore verso la Madonna che qui si vede nella gente aiuta quanti vengono a crescere nella fede. Tutti dobbiamo cercare di accogliere e vivere i messaggi che la Vergine ci manda. Si tratta della pace nel mondo e quindi dobbiamo scegliere l'amore degli uni verso gli altri e l'amore genererà pace. Qui si pone l'accento in modo particolare sull'invito, ma anche sulla risposta alla preghiera. Tutto quello che si trova nei messaggi concorda con la dottrina della Chiesa. E' forte l'invito a vivere nella fede e secondo i sacramenti. Spero che questi messaggi si diffondano sempre più e che sempre più persone vengano e recepiscano il messaggio mentre tutti insieme attendiamo che il Vaticano riconosca Medjugorje. Vi benedico e vi auguro la pace."

La visita dell'Arcivescovo dr. Frane Franic

Venerdì 9 ottobre 1998 fra Ivan Landeka, parroco di Medjugorje, e fra Slavko Barbaric hanno fatto visita al Dott. Frani Franic, arcivesco in pensione di Spalato-Makarska. Ecco quanto si sono detti in quell'incontro:

"L'incontro, il colloquio ed il convivio sono stati davvero cordiali. Nonostante la sua età avanzata, l'arcivescovo trascorre il proprio tempo leggendo o scrivendo e trascorre il pomeriggio in preghiera ed adorazione. Con un sorriso e profonda convinzione riconosce di averlo imparato a Medjugorje e di rimanere fedele agli inviti della Madonna alla preghiera. Si è ricordato anche di quello che ha detto al termine della sua Messa di diamante: che ogni sacerdote deve pregare tre volte, i vescovi quattro e gli arcivescovi in pensione cinque volte. Ha promesso di venire di nuovo a Medjugorje che accetta così come nel 1982, quando in incognito venne a vedere quello che accadeva. Per la prima volta egli visitò Medjugorje sentendosi responsabile della fede del suo popolo e voleva avere un'esperienza personale a Medjugorje per poter assumere una posizione responsabile. Dalla prima esperienza di Medjugorje è divenuto un grande fautore e difensore degli eventi che qui avvengono. Ci ha confidato anche una sua esperienza verificatasi durante un'apparizione. In occasione di una sua visita a Medjugorje fu presente ad un'apparizione dopo la quale la veggente Marija gli affidò il messaggio che la Vergine aveva rivolto. Questo messaggio per l'arcivescovo rappresenta ora una profezia, poichè successivamente si verificò alla lettera. Poichè si tratta di qualcosa che la veggente non poteva sapere, per l'arcivescovo questo è un ulteriore motivo per credere nella veridicità delle apparizioni. Abbiamo ringraziato l'arcivescovo per tutto quello che con la sua posizione ha fatto per Medjugorje auspicando una sua visita a Medjugorje quanto prima."

 

 

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