Dal 12 al 15 ottobre ha soggiornato a Mexugorje Monsignor Joseph Das della diocesi indiana di Berhampur. Domenica 15 ottobre ha celebrato la Santa Messa per i pellegrini di lingua inglese ed ha anche tenuto l’omelia. Questa P stata la sua prima visita a Mexugorje.
Il 26 ottobre, recandosi a Dubrovnik a seguito di don Ante LuburiF, cancelliere della diocesi di Mostar-Duvanj, P venuto in visita a Mexugorje anche il vescovo messicano Monsignor Florencio Olvera Ochoa della diocesi di Tabasco. Ha affermato che era grande il suo desiderio di visitare Mexugorje perché numerosi sono i pellegrini che si recano in questo luogo. Alla fine di ottobre sono venuti a Mexugorje altri quattro vescovi. Grazie all’organizzazione di un’agenzia americana, insieme a circa 700 pellegrini, questi quattro vescovi hanno visitato per varie settimane i santuari mariani di mezza Europa. Mexugorje P stato uno dei luoghi in cui si sono fermati a pregare. I vescovi sono: Monsignor Leo Drona della diocesi di San Jose, Filippine; Monsignor Nestor CariZo, segretario generale della Conferenza Episcopale delle Filippine, Monsignor Cirilo Almario, vescovo a riposo della diocesi di Malolos nelle Filippine e Monsignor Nicodemus Kirima, arcivescovo di Nyeria in Kenia.
A fine settembre P giunto per una visita di due giorni a Medjugorje il vescovo a riposo Monsignor Janez Moretti. Monsignor Moretti, prima di essere messo a riposo, ha prestato servizio come nunzio apostolico a Bruxelles, in Belgio.
Di recente si P concluso l’11° incontro internazionale di preghiera dei giovani dedicato al tema: “La parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Uno dei docenti P stato Monsignor Robert Rivas, vescovo di Kingstown, Saint Vincent e Granada. In questa occasione egli si P rivolto ai giovani presenti con le seguenti parole :
"Cari ragazzi!
Vi scrivo nello spirito del grande anno Giubilare. E’ un grande privilegio essere con voi qui a Mexugorje in occasione dell’Incontro Internazionale di preghiera dei giovani. Grazie per aver ascoltato e risposto all’invito della Vergine di incontrarvi in quest’oasi di pace, devozione e rinnovamento spirituale. Mi colpisce il fatto che veniate da continenti diversi per rendere testimonianza della vostra fede in Gesj Cristo, il Figlio di Maria. Grazie per essere venuti ad incontrare Gesj in quest’anno giubilare.
La nostra grande confessione di fede giubilare si concentra su Cristo, nel mistero della sua Incarnazione. San Giovanni, l’apostolo prediletto, ci invita ad analizzare profondamente il mistero dell’Incarnazione e della Nascita di Cristo, quando scrive nel Vangelo: ‘La parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.‘ Queste sono parole di vita. Ci rivelano quanto Dio sia venuto vicino a noi. Il divino ha toccato l’umano. Tutti quelli che aspettavano, tutto il creato, hanno fatto salti di gioia all’annuncio della nascita di Cristo. Si tratta di un grande evento che celebriamo appunto in questo anno giubilare. Ragazzi, possa il vostro cuore saltare di gioia oggi, perché il vostro Dio P in mezzo a voi.
‘ La parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi ‘ (Gv 1,4)
Maria P al centro di questo grande mistero della fede. Ella ha detto “ sX ” a Dio e ci ha donati a Cristo. La nascita di Cristo apre le porte al pij grande discorso d’amore che sia mai stato scritto o pronunciato. Ancora una volta San Giovanni ci introduce al centro di questo discorso : ‘Dio infatti ha tanto amato il mondo, che ha dato il Figlio suo Unigenito affinché chiunque creda in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna.‘ (Gv 3,16) Maria porta questo amore incarnato. Il suo messaggio a voi, cari giovani, P quello di essere portatori di questo amore ai vostri amici ed ai giovani della vostra generazione all’inizio del nuovo millennio. Noi tutti siamo partecipi di questo grande discorso d’amore che deve essere vissuto e ripetuto fino alla fine dei tempi. Gesj ha promesso che sarebbe rimasto con noi per sempre. Questo P amore, un amore che dura in eterno. La nostra fede in Gesj Cristo P il “ dono ” pij prezioso che possiamo condividere con gli altri. Ricordatevi sempre delle parole che la Madre vi ha rivolto: ‘Fate tutto quello che Lui vi dirB!‘
‘ La parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi ‘ (Gv 1,4)
Gesj ha ‘annichilito se stesso‘ (Fil 2,7) e si P identificato in tutto con noi, ad eccezione del peccato (Eb 4,14-16). Percib Gesj sa in cosa P con noi. E qual P il nostro rapporto con Gesj ? Il nostro Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, dice che Gesj si aspetta grandi cose dai giovani. Effettivamente, agli inizi di questo nuovo millennio, avete tra le mani una grande responsabilitB : Accogliere la fede, proteggere la fede e consegnarla alla vostra generazione ed a quelle future. Non potete dunque aspettare di vedere quello che faranno gli altri. Voi dovete essere luce ! Voi, giovani cristiani e cristiane, avete una visione di come andare avanti ? Avete un piano per risvegliare e rafforzare il vostro impegno nei confronti di Cristo ? Il rapporto con Gesj P un impegno che richiede l’energia e l’ardore della vostra giovinezza. Donate oggi a Cristo il vostro ardore giovanile ! ‘Annichilite voi stessi‘ nel servizio e nell’amore verso gli altri. Voi potete realizzare grandi cambiamenti nella Chiesa e nella societB.
Non abbiate paura di diventare i santi del nuovo millennio! (15° giornata mondiale dei giovani, messaggio del Santo Padre, N°3), non abbiate paura di essere uomini e donne di speranza. I vostri vescovi contano su di voi ! La Chiesa conta su di voi. Nel suo messaggio in occasione della Giornata Mondiale dei giovani di quest’anno, il Santo Padre vi indica Cristo come colui che P qui per voi ed al quale bisogna andare. Il Papa vi dice : ‘Non andate da altri se non da Cristo. Non cercate nient’altro se non quello che solo Lui pub darvi.‘ (N°3)
Impegnatevi perché ovunque, in tutto ed in tutti troviate il Cristo. Riconoscetelo nei volti deformi dei ragazzi della vostra generazione. Udite il suo grido nelle grida dei poveri, degli emarginati e di coloro che sono piegati dalla sofferenza. Ascoltate l’invito alla giustizia e prendetevi cura degli altri. Incontrate il Cristo ogni giorno nella sua Parola ed amatelo nell’Eucarestia. Possa la vostra preghiera essere nutrita dall’adorazione eucaristica. Le nostre vite sono vuote senza un rapporto personale con Cristo. Possa questa essere una delle vostre prioritB giovanili. Cristo vuole che siate felici. Vivete dunque gioiosamente la vostra vita. Gesj non P venuto per togliervi la gioia per perché in Lui conosciate la vera gioia.
‘ La parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi ‘ (Gv 1,4)
Ragazzi, vi invito a scegliere Dio per tutta la vostra vita ; possa questa essere la vostra scelta di vita. Diventate missionari della vita. Sentite, come Maria, lo stimolo dello Spirito Santo ed andate prontamente lX dove Cristo ha bisogno di voi come suoi rappresentanti. Non abbiate paura. Gesj, la Parola che si P fatta carne, il Pane di vita, il vostro fratello, P con voi !
Benedico le vostre famiglie, i vostri sacerdoti, i religiosi ed i vostri amici.
Vergine nostra, Regina della Pace, prega per noi! Meðugorje, 3 agosto 2000"
Verso la metB di luglio P venuto in visita a Mexugorje il vescovo della cittB belga di Namour, Monsignor Leonard Andre - Mutien. Egli ha soggiornato a Medjugorje per tre giorni. In questa occasione fra Slavko BarbariF ha intervistato Monsignor Leonardom per “Glas mira”. Riportiamo qui di seguito una parte del loro colloquio
“AML: Ho conosciuto Mexugorje attraverso i miei seminaristi. Quando ero rettore del seminario di St-Paul a Louvain-la-Neuve, nel 1982 e 1983, alcuni dei miei seminaristi sono venuti a Mexugorje. Tutto cib avveniva proprio all’inizio delle apparizioni. Non ne avevo mai sentito parlare prima. Alcuni seminaristi vennero da me per chiedere il permesso di recarsi a Medjugorje durante il periodo delle feste. Io non sapevo nulla a riguardo e chiesi quale fosse la posizione della Chiesa nei confronti di Medjugorje. Mi dissero che non c’era, che tutto era iniziato da poco e che sembrava che la Vergine apparisse in quel luogo. Mi fecero leggere un articolo ed io dissi loro: andate a vedere, andate a vedere ! Me ne parlarono pij volte e nel 1984 anch’io decisi di andare a vedere. Noi quattro sacerdoti ed i seminaristi venimmo a Medjugorje nel mese di giugno 1984. Devo dire che tutto quello che vidi nella chiesa parrocchiale nel 1984, la devozione popolare, il modo in cui si recita il Rosario, si celebra l’Eucarestia, l’incontro che ebbi con i veggenti per due volte durante l’ “apparizione” in sacrestia, tutto questo mi P sembrato molto positivo, soprattutto il modo in cui qui si pregava.
GM: Quante volte P giB venuto a Mexugorje?
AML: Questa P la mia seconda volta. La prima fu appunto nel 1984. Mi sono fatto un’impressione molto favorevole di tutto quello che ho visto qui. Successivamente mi sono informato. Ho letto dei libri di Padre Laurentin, non tutti, ma molti. Ho letto alcuni articoli e mi sono interessato. In modo particolare, mentre ero professore a Louvain, tra gli studenti ne ho visti alcuni che erano stati a Medjugorje e qui avevano scoperto la preghiera, la confessione, l’Eucarestia ed il digiuno e ricordo che in seminario ho iniziato regolarmente a digiunare il venerdX, seguendo l’esempio di alcuni miei seminaristi e di altri studenti che avevo incontrato all’universitB e che avevano iniziato a digiunare in seguito al loro pellegrinaggio a Medjugorje. Quando sono diventato vescovo, ho incontrato molti fedeli della mia diocesi che digiunavano il venerdX e che avevano scoperto i sacramenti grazie all’incontro con Medjugorje. Ho potuto constatare che tra i seminaristi ce n’erano alcuni che avevano vissuto la conversione e ricevuto la vocazione grazie a Mexugorje. Ora ho una trentina di seminaristi, tra i quali ce ne sono alcuni che qui hanno vissuto un’esperienza spirituale che ha caratterizzato la loro vocazione. A me interessano questi frutti. La logica mi insegna che da premesse sbagliate possiamo trarre conclusioni corrette. Il fatto che tante manifestazioni positive avvengano proprio grazie a Medjugorje, P una prova a favore di Medjugorje stessa. Io quindi ho continuato ad informarmi e dicevo sempre che un giorno sarei voluto tornare a Medjugorje. Nel 2000 ho pensato che avrei potuto approfittare del Giubileo per fare un breve pellegrinaggio. Il fatto che al momento in Francia ed in Belgio vi sia molta opposizione nei confronti degli avvenimenti di Medjugorje e libri che la criticano, mi ha spinto a venire a vedere con i miei occhi. Non voglio giudicare le cose, le situazioni e le persone da lontano, solo basandomi su libri ; preferisco piuttosto guardare di persona. Dopo aver informato il vescovo di Mostar della mia venuta, mi sono recato qui come un pellegrino, per pregare, ma anche per convincermi e devo dire che tutto quello che vedo nella chiesa parrocchiale, per quanto riguarda il pastorale, P molto positivo: la preghiera del Rosario, l’Eucarestia, l’adorazione, una solida devozione, profondamente ispirata. Per quanto riguarda gli avvenimenti di Medjugorje, non sta a me chiarirli. Questo P di competenza del vescovo locale, dei vescovi della Bosnia-Erzegovina i quali, dopo un’analisi dettagliata della situazione, devono formulare un giudizio sulla veridicitB o meno delle apparizioni. Questa non P una questione che interessa me ! In ogni caso, accetterb il giudizio ufficiale della Chiesa.
GM: Perché nella Chiesa si indugia quando si vedono dei frutti positivi ?
AML: Io penso che la Chiesa, nella sua saggezza, voglia innanzitutto individuare i fatti all’interno di questi fenomeni e poi i frutti. Penso sia questa la regola elaborata giB dal cardinale Šeper quando era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Innanzitutto si accertano i fatti e poi frutti. L’accertamento dei frutti non P sufficiente. E’ necessario valutare i fatti, ma l’abbondanza dei frutti P di per sé un elemento positivo sebbene mi sembri che, come in tutte le questioni umane, vi siano anche frutti cattivi. Laddove ci sono gli uomini, ci sono anche questioni umane, che talvolta vanno anche oltre l’uomo. CosX come avvenne per i 12 apostoli …
GM: Da dove viene l’opposizione ?
AML: Capisco che si pongano domande sui fenomeni di Medjugorje e che vi siano obiezioni nei confronti delle apparizioni che qui avvengono. Comprendo che ad esempio si pongano le seguenti domande: molte apparizioni, il fatto che essere siano in un certo senso prevedibili, si conosce la data. Comprendo che vi sia una certa opposizione. Personalmente non do alcun giudizio aprioristico su quello che la Santissima Vergine dovrebbe o non dovrebbe fare. Io preferisco accettare le cose, anche se non sono in sintonia con le mie idee personali, ma capisco che ci si ponga delle domande e credo, in base a quello che ho potuto vedere, che in questo fenomeno di Medjugorje ci siano cose vere, ma anche dei parassiti. Credo che esistano cose fondamentali, ma anche casuali: le prime sono positive, le seconde negative. A Lourdes sono stato profondamente colpito dalla testimonianza di Bernarda, che considero veritiera al 100%. Mi sembra che qui, attorno all’avvenimento centrale, ci siano stati dei parassiti. Comprendo che ci si possa porre delle domande. Mi sono informato anche sugli interrogativi che si pongono coloro che non sono favorevoli a Mexugorje. Bisogna ascoltarli e per questo ho letto il libro di Joachim Boufflet, dall’inizio fino alla fine. E’ scritto in un tono polemico che mi sembra fuori luogo, ma si pone interrogativi legittimi che un giorno dovranno essere chiariti e ricevere una risposta storicamente confermata. Dunque accetto queste domande, ma voglio rimanere aperto dinanzi agli eventi. Conosco alcuni amici vescovi la cui regola di condotta P la seguente: “Attenzione, se siamo aperti dinanzi agli avvenimenti di Medjugorje forse possiamo incoraggiare un qualcosa che non P affidabile”. Il rischio esiste. Io sono invece sensibile piuttosto al rischio opposto e dico: “E’ anche possibile che il cielo abbia parlato agli uomini in questo luogo e non voglio correre il rischio di precludermi a priori questa grazia”. Esistono due rischi: il rischio che ci sbagliamo su Medjugorje ed il rischio di passare vicino ad un grande dono di grazia.
GM: Il dono del Cielo?
AML: Desidero che coloro che possiedono la grazia e la competenza, il vescovo locale, la conferenza episcopale della Bosnia-Erzegovina, le commissioni teologiche e dottrinali, continuino ad analizzare questo fenomeno, che un giorno formulino il giudizio della Chiesa su quanto P qui accaduto. Sino a quel momento, tra i due rischi, io preferisco correre il rischio di essere aperto, piuttosto che quello di precludersi a priori la grazia di Dio che pub operare in questo luogo. Dunque assumo una posizione di apertura nella ragionevolezza.
GM: Noi francescani, in attesa del giudizio definitivo, ci mettiamo al servizio delle persone che vengono qui. Il vescovo ci considera “disubbidienti” a causa delle “apparizioni”, ma non abbiamo una grande scelta: se le persone vengono qui, noi dobbiamo metterci al loro servizio…
AML: In base a quello che posso vedere, la vostra opera pastorale nella chiesa parrocchiale non si fonda sulle apparizioni in quanto tali. Mi sembra che non si parli delle apparizioni quando si celebrano l’Eucarestia ed i sacramenti. Di tanto in tanto sento dire : “ Tutti i frutti di Medjugorje derivano semplicemente dal fatto che si celebra l’Eucarestia, che si adora l’Eucarestia, che ci si confessa, che si prega. I frutti quindi, se ce ne sono, non derivano dalle apparizioni, ma dai sacramenti della Chiesa ”. Talvolta sento dire tutto questo.
GM: Alcuni dicono: “LX dove c’P la preghiera, ci sono grazie e miracoli”.
AML: Questa logica non mi sembra del tutto esatta. La veritB P che dove c’P la preghiera, l’Eucarestia, la confessione, ci sono anche i frutti. Ma ci sono molti altri posti nel mondo dove si prega, ci si confessa, si celebra l’Eucarestia, ma non vi sono frutti cosX evidenti!
GM: Lei dunque pensa che questa dimensione sia attribuibile alle apparizioni ?
AML: Credo si tratti di un’indicazione che merita un ulteriore approfondimento, un’indicazione che induce alla riflessione. Incontro regolarmente dei giovani che pensano al sacerdozio o che hanno avuto un’esperienza profonda di conversione venendo qui, molto pij che in altri luoghi, e questo mi fa porre delle domande. Non posso accettare senza riserve che i frutti di Medjugorje siano legati soltanto ai sacramenti, poiché questi ultimi vengono vissuti anche altrove. Qui esiste un qualcosa che fa porre delle domande. Non sta a me esprimermi in merito alla veridicitB di questi fondamenti, ma vi sono degli interrogativi ai quali non ci si pub sottrarre.
GM: Al termine di questo colloquio, vuole inviare un suo messaggio al mondo ?
AML: Penso che viviamo in un’epoca che, a livello spirituale, richiede urgenza. Sono convinto, come Papa Giovanni Paolo II, che il momento del Giubileo sia un momento di grazia particolare che prepara, come Giovanni Paolo II ha pij volte ripetuto, ad una nuova effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa. Quello che mi attendo da Medjugorje P che contribuisca alla preparazione di questa nuova effusione dello Spirito, della quale la Chiesa ed il mondo hanno bisogno. Pertanto ritengo che sia necessario concentrarsi innanzitutto sulle cose essenziali, cosX come voi fate qui, in questa parrocchia : concentrarsi sull’Eucarestia, che P la sorgente della vita cristiana ; per quanto riguarda tutto il resto, ritengo che sia necessario possedere il dono della grazia e che tutti i chiarimenti su Medjugorje avvengano nel miglior clima possibile, per il bene della Chiesa.
GM: Pregheremo per Lei. Ci benedica! Grazie!”
Dall’1 al 4 giugno a Medjugorje ha soggiornato Monsignor Waldemar Chaves de Araujo con un gruppo di pellegrini brasiliani. Prima del suo arrivo a Medjugorje fra Slavko Barbaric ha parlato con Monsignor de Araujo. Riportiamo integralmente il loro colloquio.
S.B.: Eccellenza, dica ai nostri lettosi qualcosa di sé.
WCH: Sono Monsignor. Waldemar Chaves de Araujo, vescovo della diocesi di Sao Joao del Rei in Brasile. La situazione nella mia diocesi P buona. Ho instaurato buoni rapporti con i miei sacerdoti, religiosi e laici ed abbiamo vari gruppi di persone attive che operano a vari livelli. In questo periodo organizziamo soprattutto incontri nelle comunitB parrocchiali, nella diocesi ed anche a livello regionale. Nella mia diocesi ci sono circa 300.000 fedeli, con 304 comunitB. Sono venuto in pellegrinaggio qui con un piccolo gruppo del Brasile, che P venuto in pellegrinaggio in questo luogo dedicato alla presenza di Maria. Preghiamo insieme, meditiamo e rimaniamo in silenzio. Questa P la prima volta che vengo a Medjugorje.
S.B.: Quando e come ha sentito parlare per la prima volta di Medjugorje e qual P la sua esperienza a riguardo?
WCH: Ho letto relazioni sulle apparizioni di Medjugorje e su tutto quello che qui accade, ho parlato con la gente che P venuta qui in pellegrinaggio. Io credo che la Madonna qui appaia. Ella P la Madre di Gesj e Madre nostra e vuole aiutarci. Ecco perché sono venuto con un gruppo e viviamo questi giorni consapevoli che Ella sia presente in modo speciale come una Madre in mezzo a noi. In base alla mia esperienza posso dire che questo P realmente un luogo di preghiera. Posso dire che ho sempre avuto una speciale devozione per Maria, ma qui l’ho rinnovata ed approfondita. Non ci sono davvero difficoltB a credere che Ella appaia qui. Dio agisce come vuole e quando vuole e cosX ha deciso di operare a Medjugorje.
S.B.: Ha un messaggio particolare per i parrocchiani, i pellegrini e la gente in generale?
WCH: Il mio messaggio da Medjugorje P un messaggio di speranza. Chi sceglie una vera devozione per Maria e fa quello che Lei dice, incontrerB Gesj e Gesj dona la speranza. Chi vuole iniziare a vivere i sacramenti, come ho visto che qui vengono vissuti, la celebrazione della Messa, la confessione, l’adorazione e la preghiera, riempirB la propria vita di speranza e pace. Insieme a Maria il nostro cammino P sicuro. Accettate quello che dice, Ella conosce il cammino, conosce il suo Figlio e ci aiuterB lungo la nostra strada fino alla patria celeste. Dio vi benedica ed io pregherb per tutti voi.