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Il Ruolo dei Veggenti (Biblico e Storico)

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Introduzione

Giovanni parla chiaramente della visione, lui è uno dei veggenti di Dio. Le sue parole mostrano le caratteristiche essenziali di un veggente:

a) vedere - sentire, significa ricevere;

b) vedere l'azione di Dio in Cristo, nella storia della salvezza;

c) testimoniare, significa trasmettere quello che è stato ricevuto;

d) entrare nel mistero di Cristo, costruire la persona e la comunità.

a) Ricevere da Dio - può realizzarsi a livelli differenti:

- il livello naturale della ricezione dei messaggi di Dio attraverso la natura (rivelazione naturale);

- la ricezione soprannaturale normale dei doni di Dio a livello delle virtù teologali (attraverso la fede, la speranza, la carità);

- la ricezione soprannaturale straordinaria delle manifestazioni di Dio nella vita mistica;

- la recezione soprannaturale straordinaria delle rivelazioni di Dio di tipo carismatico, quando Dio rivela qualcosa a qualcuno per l'edificazione del popolo di Dio.

Nel nostro caso si tratta dell'ultima, in quanto il Signore rivela qualcosa a qualcuno perché lo trasmetta agli altri ed alla comunità ecclesiale, per la sua edificazione. Giovanni era immerso in modo particolare nel mistero di Cristo e vedeva quello che gli altri, i suoi contemporanei, non vedevano!

(A questo punto sarebbe bene ricordare il dibattito tra i teologi, giustificato e ben fondato, sulla differenza tra la visione e l'apparizione. La visione, in senso stretto, può risultare dalla contemplazione interiore, data da Dio, oppure in senso largo può venire dall'esterno e allora è l'apparizione. Nel nostro caso, considero che ciò non cambi l'essenza del tema e non mi ci soffermo.)

b) Bisogna riconoscere e ricevere l'attività salvatrice in noi, nella Chiesa, nel mondo, nella storia della salvezza: Giovanni rimanda chiaramente a Gesù Cristo.

c) La testimonianza o la trasmissione di quello che è stato ricevuto, nel nostro caso è resa possibile dalla testimonianza della parola di Giovanni, ma si può realizzare in molteplici modi; ritorneremo sull'argomento più tardi.

d) La testimonianza di Giovanni ha lo scopo d'incitare a credere e d'introdurre nel mistero di Cristo. Cf. la fine del Vangelo di Giovanni che riconduce a questo: " Queste sono state messe per iscritto, perché voi crediate... e perché credendo abbiate la vita..." (Gv. 20,31)

L'esempio di Giovanni ci serve per sottolineare gli elementi essenziali del ruolo dei veggenti, che può essere esaminato nella sua evoluziione biblica ed ecclesiale. Prendiamo coscienza, allora, della loro complessità e della loro portata, tessuta nella psicologia unana, nella società, come negli interventi di Dio nella storia.

Soffermiamoci su questi due elementi, per poi chiarificare la situazione attuale attraverao di essi.

Panorama Biblico e Storico

L'Antico Testamento: Abramo, Mosé, i profeti

L'A.T. ci offre numerosi esempi per la riflessione sul ruolo dei veggenti, iniziando con Abramo, Mosè, Samuele e numerosi profeti.

L'esempio di Mosè è particolarmente ricco ed adeguato per sottolineare gli elementi di questo ruolo:

- Mosè incontra Dio in un roveto ardente;

- sente la Sua parola che proviene dal roveto, dalla nuvola, dal cielo (Ex 1,2-3);

- impara a conoscere la storia d'Israele in una luce nuova; viene a conoscenza delle promesse fatte ai padri;

- sente la promessa della liberazione;

- deve trasmettere tutto questo al suo popolo; deve condurlo fuori dal paese della schiavitù;

- guida il Popolo di Dio dall'Egitto attraverso il deserto; tramite lui, il Signore conclude l'alleanza con il suo popolo;

- ricorda l'Alleanza a Israele, lo stimola, l'incoraggia, lo riprende e lo minaccia, consola il popolo nella difficoltà, guarisce le sue ferite nel nome di Dio.

Tra i profeti, possiamo menzionare Geremia, la cui storia turbolenta e dolorosa è descritta nel passo della sua chiamata e delle sue confessioni, attraverso le sue esperienze, a volte amare, e le sue lotte al servizio del Messaggio di Dio. (cf.: Gr 1,4-19; la vocazione di Geremia, Gr 20,7-18; le "confessioni" di Geremia.)

Secondo l'esempio di Mosè,

i profeti riceveranno la Parola di Dio, saranno dei veggenti (da qui deriva il loro nome "roeh", che significa veggente).

Dio rivelerà loro i suoi segreti, come ai suoi amici.

Questi segreti saranno in sintonia con i piani di salvezza.

Essi devono trasmetterli al Popolo di Dio, per aiutarlo cosi', nella sua alleanza con Dio, nella sua vita con Dio. Se il popolo è peccatore perché si converta, se è giusto perché divenga ancora più giusto, se è scoraggiato per riprendere coraggio, se è nella tristezza e nelle tenebre perché riceva la consolazione e la luce...

Il Nuovo Testamento: Gesù, Maria, Elisabetta, Simone, gli apostoli

Anche se Gesù è la sorgente e l'archetipo di ogni mediazione tra Dio e gli uomini, essendo lui il solo mediatore, nel nostro caso non è utile soffermarsi al suo esempio. Si distingue da ogni altro mediatore del Vecchio e Nuovo Testamento, essenzialmente per questi punti:

guarda il Padre faccia a faccia e ce lo svela, è la LUCE DEL MONDO e tutti gli altri mediatori ne sono solo un riflesso. Lui è la PAROLA DEL PADREe tutti gli altri sono solamente la sua voce o il suo eco, come Giovanni Battista...

Esiste, dunque, una differenza fondamentale tra Gesù e gli altri veggenti: Lui è la SORGENTE della luce, gli altri sono solo il riflesso, lo specchio; Lui è la PAROLA e gli altri la voce, gli altoparlanti. Ecco perché ci atterderemo ad esaminare altre figure del Nuovo Testamento.

La Vergine Maria è una veggente

- Lei riceve l'annuncio da parte dell'angelo Gabriele; riceve la Parola di Dio dallo Spirito Santo e diventa la Madre di Dio;

- si mette subito in viaggio al servizio della redenzione;

- trasmette la grazia di Suo Figlio a Elisabetta ed a suo figlio Giovanni;

- nel MAGNIFICAT esprime la lode a Dio ed annuncia a Elisabetta - ed anche a tutti noi - tutte le magnificenze di Dio.

Il suo ruolo di "veggente" è molto semplice nella sua più grande sublimità: semplice come il ruolo della madre che concepisce un bambino, che lo serve, lo porta, lo nutre e l'educa e - quando diventa adulto - lo dona agli altri!

Penso che l'esempio di Maria sia molto importante perché Lei, nella storia della Chiesa, spesso appare ai veggenti:

- da adesso in poi siamo tutti noi che, bisognosi d'aiuto, Lei viene a soccorrere con la stessa solerzia con la quale s'affrettava tra le colline della Giudea per soccorrere sua cugina Elisabetta;

- ci porta il Salvatore perché Lei è Sua Madre;

- Lo rivela nelle parole del Magnificat: vi si vede l'azione del Salvatore nei piccoli, i poveri, i rifiutati;

- annuncia che la storia della salvezza si è realizzata in Israele e in generale nel popolo di Dio!

Soffermiamoci anche sulla Rivelazione di Giovanni, che con delle visioni rivela lo stato di sette Chiese dell'Asia Minore (Ap 1-3) e contempla il combattimento finale che si attua tra Dio e Satana per l'uomo (Ap 4-20). Vi troveremo queste caratteristiche fondamentali:

- la realizzazione, l'osservazione della condizione nella quale si trova una Chiesa particolare,

- la chiamata alla conversione, alla fedeltà, perché sia consolata, corretta,

- perché sia introdotta ai frutti della redenzione - un cammino effettivo verso la salvezza,

- la contemplazione delle grandi lotte della fine della storia dell'umanità,

- la scoperta della gravità del peccato, della forza del male ed ugualmente della forza di Dio, della sua azione salvifica e del ruolo degli angeli di Dio,

- la vittoria finale di Dio.

Potremmo concludere questa breve panoramica sul ruolo del profeta-veggente nella Bibbia, attraverso le parole di S. Paolo: "Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere, formare alla giustizia: cosi' l'uomo di Dio può essere pronto, ben preparato per compiere ogni opera buona."(2 Tim 3,16-17)

Il ruolo della Santa Scrittura e di chi la trasmette è chiaramente sottolineato:

- la sua utilità per correggere e far crescere,

- la crescita nelle opere di carità in vista della perfezione.

Il messaggio di Dio, e dunque il ruolo dei veggenti, è al servizio della vita:

- ti metto davanti la vita e la felicità, la morte e la disgrazia, scegli allora la vita perché te e i tuoi figli viviate! (Dtn 30,15-19)

- Gesù viene per dare la vita, la pienezza della vita (Gv 10,10);

- ecco perché Giovanni scrive il suo Vangelo - affinché abbiamo la vita tramite la fede (Gv 20,31);

- ecco perché Gesù manda gli apostoli nel mondo intero, per annnunciare la Buona Novella e battezzare tutte le nazioni (Mt 28,19), perché diventino dei figli di Dio con il Battesimo, perché abbiano la vita di Dio in se stessi e abbiano parte del Regno di Dio (cf: Gv 3,5).

Durante la Storia della Chiesa

Nell'A.T. e nel N.T., l'economia della Salvezza usa i messaggeri di Dio: angeli, profeti, veggenti, apostoli. Ci si può aspettare che il Signore agisca in modo simile nel corso della storia della Salvezza.

Di fatto, vediamo come in ogni epoca della storia , Dio parla attraverso dei veggenti per rivelare la sua volontà.

Per quanto riguarda la storia più recente, menzioniamo la veggente Margherita Maria Alacoque di Paray-le-Monial, Bernardette di Lourdes e i veggenti di Fatima, Lucia, Francesco e Giacinta. La Chiesa ha riconosciuto che queste apparizioni sono autentiche.

Con l'esempio di S. Margherita Maria, vediamo che il Signore chiama a vivere il mistero dell'amore del suo Cuore Divino. Le rivelazioni che lei ha trasmesso non sono state accettate subito, avendo incontrato opposizione tra gli ecclesiastici. Soltanto più tardi la Chesa ha accettato la parte essenziale di questi messaggi e, partendo dalla rivelazione biblica, ha consigliato la devozione al Sacro Cuore di Gesù (cf: PioXII: Haurietis aquas de fontibus Salvatoris). In questo caso si nota che i veggenti non aggiungono niente alla Rivelazione già data, ma rimandano a quelle conosciute, le ricordano, affinché siano un incitamento ad una vita cristiana più profonda!

In Bernardette e nei veggenti di Fatima, notiamo i fatti seguenti:

- sono dei bambini senza educazione, incapaci d'inventare i messaggi di cui parlano; dunque, hanno ricevuto i messaggi dalla Madonna,

- li trasmettono agli uomini,

- li trasmettono ai pastori della Chiesa - li vivono nella loro vita,

- nel trasmettere i messaggi della Vergine, incontrano della difficoltà da parte delle autorità civili ed ecclesiastiche,

- si riconosce finalmente l'autenticità dei loro messaggi (nella loro vita, nella coerenza dei messaggi rispetto alla Sacra Scrittura, nei frutti che la loro vita porta, nei segni miracolosi che accompagnano questi messaggi).

Desiderando sottolineare il ruolo dei veggenti - questo è il nostro tema - possiamo ricordare:

- la recezione dei messaggi,

- l'annuncio dei messaggi,

- la messa in pratica dei messaggi.

Il ruolo dei veggenti nella "recezione" dei messaggi

La filosofia conosce il principio secondo il quale tutto ciò che è ricevuto, è ricevuto conformemente a chi riceve.

Questo spiega chiaramente che i bambini e gli adulti, gli uomini e le donne recevono in modo differente i messaggi, secondo la cultura e l'epoca. (Il Signore annuncia lo stesso messaggio ma in maniera diversa ad un africano ed a un europeo, nel Medio Evo e ai nostri giorni.) Dio sceglie il "linguaggio" che il recettore potrà comprendere: un bambino, un adulto, un Ebreo, un cristiano, un europeo, un africano; l'uomo che conosce la scienza e il mondo del Medio Evo, l'uomo del nostro tempo che conosce la visione moderna del mondo e della storia.

E' abbastanza per noi aver menzionato l'argomento.

Il ruolo dei veggenti in rapporto al "contenuto" dei messaggi

L'analisi dei messaggi recevuti dai veggenti di Lourdes, Fatima, etc. (nella storia della Chiesa), mostra che:

- essi trasmettono semplicemente i messaggi già contenuti nella Rivelazione,

- trasmettono solo alcuni messaggi che hanno un significato particolare per una data epoca,

- segnalano e sottolineano questi messaggi.

Poiché abbiamo preso come esempio Santa Margherita Maria e i pastorelli di Fatima, aggiungiamo che la prima rivelazione sottolinea l'Amore di Dio revelato nel Cuore Divino di Gesù e che la seconda, a Fatima, propone alle nostra devozione il Cuore Immacolato di Maria. E' interessante notare il legame: l'amore di Dio si revela e s'offre a noi attraverso le figure che ci sono accessibili, i cuori di Gesù e di Maria! Le due devozioni rinnovano i nostri cuori e tutta la nostra vita cristiana.

Ecco quello che si potrebbe dire dei veggenti, in rapporto ai messaggi che trasmettono: - essi sono una eco che fa risuonare il messaggio della Bibbia,

- sono dei selezionatori dei messaggi che trasmettono a una data generazione in circostanze specifiche,

- ma sono anche degli amplificatori di questi messaggi perché possano risuonare e essere meglio ascoltati.

La missione di Giovanni Battista potrebbe aiutarci a definire il ruolo del veggente: ha indicato il Salvatore, ha mandato i suoi descepoli a Lui, ha detto "Bisogna che Lui cresca e che io diminuisca...". Il veggente deve essere nell'ombra, il Sole di Dio deve sorgere all'orizzonte. Possiamo anche prendere come esempio le stella del mattino: annuncia il giorno ma man mano il giorno s'avvicina, essa sparisce nel luce del sole! Lo stesso i veggenti!

- Essi sono al servizio gratuito del Vangelo. "Avete ricevuto gratuitamente, date gratuitamente.";

- sono al servizio della trasmissione dei doni, divenendo essi stessi dono! (E' il loro ruolo ed il criterio della loro autenticità: il servizio, servizio gratuito! Bruciare come un cero che scompare e che, scomparendo, dà la vita agli altri!);

- contribuiscono all'edificazione del Corpo di Cristo, della Chiesa: "Andate in tutto il mondo...". (cf: Mt 28,...)

- per il suo ruolo, il veggente entra in relazione con:

- la Rivelazione di Dio

- la gerarchia della Chiesa fondata dal Signore per governare la Chiesa

- il popolo di Dio

- il mondo.

(Sono temi che solo menzioniamo e che chiedono un approfondimento particolare, una analisi e un lavoro che dovrebbe essere fatto nei confronti dei messaggi trasmessi da ogni veggente!)

Il contenuto dei messaggi

(Non è il luogo ed il momento di sofffermarci sul contenuto dei messaggi, cosa di per sè importante e necessaria!)

Per descrivere il ruolo dei veggenti in modo chiaro

- sono dei ricettori. Ogni ricettore, però, non è adatto a ricevere tutte le onde; bisogna essere sulla lunghezza d'onda giusta; dobbiamo adattare il ricettore al trasmettitore. E' interessante che ci siano molti bambini, più spesso bambine, tra i veggenti; forse i bambini sono più sensibili e meno ingombrati dalle loro proprie onde, più adatti a captare la lunghezza d'onda di Dio; sembra che le persone di sesso femminile siano più ricettive e che il cielo entri più facilmente in contatto di trasmissione,

- sono dei microfoni,

- sono dei selettori,

- svolgono anche il ruolo d'amplificatore,

- la loro propria frequenza, come quella del loro ambiente, ha pure un ruolo nel lavoro di ricezione e di trasmissione dei messaggi, che intersecandosi con la loro vita, diventa visibile e intelleggibile. Si tratta della "vitalizzazione" dei messaggi. Ricordiamoci che nell'A.T. il Signore ha trsmesso dei messaggi attraverso delle azioni simboliche, a volte anche dolorose (cf: i profeti Ezechiele, Osea, etc.).

Il rapporto tra i veggenti e la gerarchia

E' una questione particolarmente delicata che necessita della nostra attenzione, in effetti si tratta della relazione tra il carisma e l'istituzione della Chiesa.

Il Vaticano II ha parlato della relazione tra i doni carismatici e la gerarchia, affermando che è necessario restare aperti ai doni, ordinari e straordinari, dello Spirito Santo. I pastori della Chiesa sono invitati a non rifiutare questi doni ma a discernere, ad accettare ciò che è buono e a rifiutare quello che non è autentico. (Cf: LG 12)

La domanda sull'autenticità dei carismi e di coloro che li possiedono - nel nostro caso i veggenti - si pone a diferenti livelli.

Menzioniamo alcuni criteri principali del discernimento dell'autenticità.

I criteri di autenticità

Ricordiamoci che la domanda sull'autenticità dei veggenti-profeti si poneva nell'A.T. come nel N.T. Vi erano dei profeti e degli apostoli che non erano chiamati da Dio: Mosé chiama alla prudenza, Gesù parla di falsi profeti e Paolo denuncia i falsi apostoli.

Bisogna dunque rifarsi a dei criteri per riconoscere i veri profeti, apostoli e veggenti. Bisogna tenerne conto con serietà. Menzioniamo alcuni di questi criteri in linea con il ruolo dei veggenti:

- il veggente deve annunciare Dio e i Suoi piani di salvezza; se al contrario annuncia non i piani di Dio ma i suoi, non è un veggente autentico;

- annuncia la rivelazione di Dio per l'edificazione del Popolo do Dio, del Corpo di Cristo, della Chiesa; ecco perché se esso semina discordia, se indebolisce il Tempio di Dio, se divide il Corpo di Cristo, non è sicuramente autentico;

- l'effetto della rivelazione di Cristo deve prima di tutto essere visibile in lui, come dice San Paolo difendendo il suo ministero apostolico.

Vorrei qui menzionare i criteri tratti dal libro del Dr. Heribert Muehln "Nuovo incontro con Dio" (Jelsa 1994). Eccone i principali;

- i veggenti, sono sul cammino dell'abbandono a Dio?

- attraverso la fede, la speranza e l'amore?

- contano sulle loro capacità e i loro metodi personali o sulla potenza di Dio?

- qual'è il loro amore verso la Chiesa?

- sono portati dall'amore concreto per la Chiesa, il popolo di Dio?

- qual'è la loro relazione nei confronti dei pastori della Chiesa?

- stimolano l'edificazione del Corpo di Cristo, la Chiesa?

- sono aperti al servizio agli altri?

- cercano la loro piccola gloria e il loro interesse personale, oppure l'interesse degli altri?

- sono pronti a collaborare?

- la loro critica, se la esprimono, è per l'edificazione o per la distruzione?

- seguono il Cristo nella vita quotidiana?

- come osservano i loro obblighi ufficiali; a scuola, nella famiglia, al lavoro?

- portano in essi stessi i frutti dello Spirito Santo?

- diffondono pace o confusione?

- portano gioia ed amore nel loro cuore?

- possiedono l'amore che vuole donarsi?

- come sono per quanto riguarda le esagerazioni e le negatività?

- esagerano nella verità e nel bene?

- sottolineano quello che è negativo?

- si soffermano sui lati tenebrosi, le ferite interiori? (indica l'azione di Satana che rode? l'uomo)

A proposito dei veggenti di Medjugorje

I dati della storia dell'Antico e del Nuovo Testamento e la storia della Chiesa, devono essere concretamente applicati ai veggenti di Medjugorje. In effetti bisogna considerare diverse cose:

- le circostanze nelle quali ricevono i messaggi e le visioni nella loro dimensione fisiologica, psicologica, spirituale e mistica,

- il contenuto dei messaggi che trasmettono in nome della Gospa (dimensione biblica, teologica, ecclesiale, canonica, ascetica e mistica),

- la portata di questi messaggi nella loro vita (peronale e comunitaria, privata, familiare, relazioni con la Chiesa e le autorità ecclesiali, relazione concreta con il vescovo, il Papa, il parroco),

- i frutti dei messaggi (conversione, preghiera, penitenza, sacramenti, rosario, confessione, Eucarestia, riconciliazione, spiritualità mariana...).

Abbiamo toccato velocemente questo argomento?

E' un tema che domanda una ricerca lunga e dettagliata.

Conclusione

Nella Rivelazione e nella rivelazione privata, i veggenti hanno il ruolo di mediatore, ruolo che conviene e alla nostra struttura individuale e all'ambiente storico e alla dinamica della razza umana.

Il loro ruolo personale è totalmente subordinato al ruolo di mediatore - che è sempre silenzioso, discreto, nascosto - come, facendo un paragone, il ruolo del microfono e dell'altoparlante nella trasmissione della parola. Meno il microfono e la sonorizzazione si fanno notare, migliori sono perché servono meglio al loro scopo. Più s'impongono e deformano la voce, minore è la loro qualità.

La Santa Vergine è l'archetipo dei mediatori. Lei trasmette silenziosamente il MESSAGGIO INCARNATO, LA PAROLA. Scompare nell'ombra e ricompare di nuovo sul Calvario. Sembra che Maria riappaia nella storia nei momenti crisi. Lei è vicino a Gesù e ci porta Gesù, tante volte ferito e crocifisso nel nostro essere e nei nostri cuori umani, perché resusciti in noi e perché sulla croce Gesù stesso ci ha dato a lei come suoi bambini e ci dato Lei come nostra Madre!

I veggenti di Maria partecipano, così, alle nostre "Cana" e ai nostri "calvari" ascoltando e ripetendo le parole che il Signore mette nei loro cuori: "Fate tutto quello che vi dirà!" (Gv 2,5)

fra Josip Marcelić , 1995

fra Josip Marcelic - francescano-terziario nato nel 1929 a Preko, Zara. Ordinato sacerdote a Spalato nel 1953. Laureato in filosofia con dottorato in teologia presso l'Università del Laterano a Roma. Dal 1971/1972 insegna presso il seminario di Spalato dogmatica ed alcune discipline bibliche. Ha più volte ricoperto l'incarico di rettore e vice-rettore presso lo stesso seminario. Co-fondatore e co-editore del ciclo Duh i voda (Spirito ed Acqua), opera della biblioteca Obnove u Duhu (Jelsa, 1984 e seg.), al cui interno ha curato e pubblicato più libri.

 

 

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